Riflessioni critiche su Thomas Mann e l’Italia a partire dal romanzo di Franz Werfel “Verdi”. | ||||
Dott.ssa Elena Alessiato | ||||
Elena Alessiato, già borsista presso la Ludwig Maximilians-Universität di Monaco di Baviera e ricercatrice ospite presso l’Università di Ottawa (Canada), è una giovane studiosa di filosofia politica. Dopo la relativa laurea a Torino sul pensiero politico di Karl Jaspers, ha soggiornato presso le università di Heidelberg, Berlino e Monaco. Quindi il dottorato di Ricerca dal titolo Politica, arte, guerra. Le “Considerazioni di un impolitico” di Thomas Mann, opera che nel 2009 Le ha consentito di conseguire ex equo il premio di studio “Emilio Bocca” a.a. 2008/2009 assegnato dalla Scuola superiore di Pisa. Il lavoro di Dottorato è stato recentemente pubblicato presso la prestigiosa casa editrice Il Mulino di Bologna con il titolo L’impolitico. Thomas Mann tra arte e guerra. L’Italia è sempre stata una meta attrattiva e un riferimento geografico e culturale essenziale per i tedeschi. Da Goethe in poi il “viaggio in Italia” appartiene alle esperienze necessarie per la Bildung e per la costituzione della personalità di un intellettuale tedesco. Così fu anche per Thomas Mann, che in Italia visse, viaggiò e scrisse. Il rapporto del grande romanziere, originario di Lubecca, con il nostro Paese è stato però sempre contrastato, costellato di passioni, ammirazione, interesse, ma anche di insofferenza, intolleranza, addirittura “disprezzo”. Disprezzo per la “ferocia del sole”, per la violenza cromatica dei paesaggi, per l’invadenza caratteriale e l’euforia verbale degli italiani, per ciò che tradizionalmente e universalmente caratterizza l’Italia, la bellezza. Nord contro Sud, Italia contro Germania è il contrasto che anima molte delle opere di Thomas Mann e costituisce uno dei nuclei teorici della sua narrativa e della sua sensibilità. L’intervento della dottoressa Elena Alessiato, tenuto all’Istituto Rizza di Siracusa il 21.10.2011 su invito dell’ACIT, ricostruisce l’ambiguo, mai unilaterale rapporto di Mann con il “Bel Paese” alla luce della lettura di un libro oggi in gran parte dimenticato e sconosciuto ma che Mann stesso elogiò come “il migliore romanzo da molti anni a questa parte”. Si tratta di Verdi. Roman der Oper (1924) del praghese Franz Werfel (1890-1945). Qui l’opposizione tra Nord e Sud prende la figura e la personalità dei due più grandi spiriti musicali di fine Ottocento: Richard Wagner e Giuseppe Verdi. Si mostra così che anche attraverso la raffinata narrazione di Werfel e la sua capacità di dipanare la complessa “psicologia d’artista” Mann fa esperienza di un tipo di bellezza che non necessariamente è “immorale”, ma che al contrario nasce dalla riflessione etica e dal dissidio morale. La bellezza dell’arte verdiana diventa il simbolo di una modalità culturale, artistica, esistenziale alternativa all’approccio tedesco, e wagneriano, basato su una sovversiva volontà di conquista e di potenza. Anzi di più: in Verdi, e nel Sud che esso rappresenta, Thomas Mann scopre una possibilità di completamento e di redenzione, di cui lo spirito del Nord è perennemente in cerca. |
||||
Audio conferenza | ||||
La relatrice riceve un ricordo dall' Associazione | ||||
A cena con i soci | ||||
Passeggiata in piazza Duomo | ||||
Passegiata in piazza Archimede |
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.