Carissimi soci ed amici, l’ultimo bimestre prima della pausa estiva si è caratterizzato per la scelta di perseguire le due grandi piste ormai ormai collaudate dall’Associazione ormai a quasi 15 anni dalla sua rifondazione, dopo la lunga pausa di riflessione del primo nucleo fondativo ai primi dagli anni ’80. La prima pista, quella tradizionale associativa, si è sviluppata su quattro fronti: le conversazioni; i film, i caffè letterari e il corso di lingua tedesca riservato ai soci. Per quanto riguarda l’area delle conversazioni, il 24 maggio u.s. il prof. Gianni Ghiselli – già più volte nostro ospite – ha esposto le tragedie greche in corso al Teatro Greco, cioé le Troiane e l’Elena di Euripide. Gianni, da par suo, ha sottolineato i valori universali sottesi ai due drammi, la necessità della pace, le nefaste conseguenze della guerra, il ruolo delle donne vincitrici e vinte – Elena e Ecuba sui due versanti in opposizione – il ruolo dei terzi estranei alle vicende mitiche, ma non perciò estranei al drammatico confronto quotidiano prima e dopo le catastrofi che la guerra sempre produce. Nondimeno, anche per le stimolanti domande di tutti i soci, Gianni ha sottolineato alcuni tratti ironici dell’ultimo Euripide nell’Elena, dove la figura della donna da causale e sfruttatrice della grande guerra mitologica, appare qui molto diversa: una donna abile a difendersi nelle Troiane quanto onesta vittima di un inganno degli Dei nell’Elena, che però riesce quasi a beffare pur di ritornare alla pace familiare col marito Menelao, che in ambedue le tragedie appare insensibile e un po’ superficiale nel valutare la moglie, che giudica troppo spregiudicata e che piuttosto alla fine risulta un po’ incapace di capirne le ragioni, molto simili al marito tradito dal gioco delle parti di Pirandello. La serata, vivacemente condotta da Gianni e arricchita dalla partecipata lettura scenica di Bibi Bruschi, purtroppo si è interrotta per un improvviso incidente a Bibi che ci ha lasciati preoccupati. Per fortuna i danni che ha subito la nostra grande amica non sono stati gravi e dalle ultime notizie il suo stato di salute è in netto miglioramento. Auguri di pronta guarigione e di un rapido ritorno sulle scene siracusane. Sul fronte dei film, abbiamo reso omaggio al grande attore Nino Manfredi nei panni di un emigrato italiano in Svizzera, nel capolavoro di Franco Brusati, Pane e cioccolata (1974). Un tuffo eroicomico nella Svizzera degli anni ’70, terra promessa della numerosa emigrazione italiana alla fine degli anni del boom italiano. Una serie di episodi non solo comici di vita di un povero emigrato della ciociaria nella civilissima e razzista Svizzera tedesca. A chi obietta che si tratta di un film vecchio pieno di luoghi comuni, ribattiamo che 45 anni fa non lo erano e che oggi molte di quelle situazioni le potremmo vedere addosso agli emigranti nordafricani che incontriamo nelle nostre città falsamenti opulente. Gli svizzeri che ci sfruttavano nei ristoranti lussuosi di Zurigo, non ci sembrano molto diversi dai gestori dei ristoranti qui a Siracusa …. Per non parlare dei proprietari terrieri e di quei datori di lavoro che non si vergognano di non versare contributi regolari ai dipendenti che badano ai loro cari. Il terzo appuntamento mensile, il caffè letterario, é stato poi dedicato a uno scrittore poco noto in Italia, Leonhard Frank, nato a Würzburg – la città gemellata con Siracusa lo scorso anno – ma vissuto tanti anni a Monaco, Parigi e Hollywood. Espressionista, dadaista, oppositore del Nazismo, socialista e cristiano, esule in America perché perseguitato politico, Frank è autore di romanzi per giovani – I masnadieri, 1910 – di avventura e soprattutto é un pacifista, critico dello stato tedesco imperialista, fautore della pace in piena prima guerra mondiale, difensore della Repubblica di Weimar, seguace di Freud e di Otto Grass, amico di Brecht e di Mann negli anni ’30 e ’40 in California. Qui fece di tutto, ivi compreso lo sceneggiatore di film di casetta tratti dai suoi romanzi. Per esempio Carlo e Anna, una vicenda connessa alle numerose realtà della vita dei reduci di guerra dopo il 1918 in Germania, analoga alle vicende che Pirandello riprese nel famoso Il fu Mattia Pascal, ma con la singolare variante antimilitarista e con cristiana rassegnazione per il dolore esistenziale quotidiano. Spirito libero, Frank espresse in modo completo le problematiche della famiglia in quest’ultimo romanzo, tradotto nel 1922 sulle colonne dell’Avanti, e poi dalla casa editrice Sperling e Kupfer, miracolosamente salvatosi dalle forbici fasciste. Lo scrivente e Rafael Zammitti ne hanno letto le pagine più salienti e ne hanno parlato, aggiungendovi le difficoltà non solo ideologiche di Frank nel secondo dopoguerra, malvisto a Würzburg e nella Germania federale, per le sue idee socialiste analoghe a quelle della Germania democratica. Incomprensione che perfino Thomas Mann subì nei primi anni ’50 e che Bertolt Brecht da parte opposta sopportò dal regime comunista dopo la rivolta di Berlino nel 1953. Frank visse gli ultimi anni a Monaco, pubblicando la sua biografia di straniero in patria Qui a sinistra dove batte il cuore. Su questo Platen del ‘900, necessita una maggiore attenzione in Italia. E per questo fecondo scrittore, come del grande poeta, l’ACIT non mancherà di studiare il messaggio. Infine, la prima pista di attività ha trovato un conferma nella generosa e indefessa opera di insegnamento nella persona di Roswitha Iemulo, il cui secondo anno del corso di tedesco riservato ai soci è stato ampiamente frequentato. La loro soddisfazione nella conoscenza dei principi della lingua tedesca è stata palese e funge da incentivo per una migliore integrazione delle due comunità. Effetto che ha prodotto la parallela pista del gemellaggio con la città di Würzburg, sottoscritta dai sindaci delle due città da un protocollo preliminare di amicizia il 29-3-2018. A tal proposito dopo la visita degli albergatori e delle rappresentanza del CSU bavarese della scorsa primavera, sono venuti in visita a Siracusa due delegazioni della società civile di Würzburg, gli studenti e i professori della facoltà di architettura e i pellegrini della diocesi devoti di S. Lucia. In queste due visite – che hanno concluso i lavori dell’Associazione nel primo semestre dell’anno sociale – i giovani studenti e i maturi pellegrini – rispettivamente guidati dal prof. Wolfang Fischer e da Monsignor Jürgen Vorndran – hanno visitato i luoghi ebraici, il teatro greco, la facoltà di architettura, la cattedrale, villa Reimann, il Museo del papiro, nonché hanno avuto il cordialissimo incontro con il sindaco Italia e con l’assessore Granata, che ringraziamo per l’impegno di onorare il patto firmato col sindaco Schuchardt. In particolare si è verificato un evidente passo in avanti nelle relazioni fra le due città: dopo gli incontri fra i vertici politici, nelle due settimane di questo giugno abbiamo avuto modo di verificare un significativo successo negli incontri fra la nostra comunità e due fondamentali componenti di quella città. Un processo di integrazione fortemente in linea con i fini generali dell’Associazione testimoniato dalle attività di accoglienza e di assistenza di validissimi soci quali Rafael Zammitti, Andrea Munafò, Concetto Baronessa e Basilio Arona senza contare gli utili consigli degli amici Giuseppe Rosano e Salvo Mancarella. E la pista sarà ulteriormente proseguita quando dal 7 ottobre al 14 p.v. torneremo a Würzburg, per riannodare i legami ormai ben stretti! Intanto, buona estate e arrivederci a settembre con la prossima conversazione sulle storiche relazioni fa Italia e Germania che lo Spiegelgeschichte ha recentemente pubblicato, fidando a tal proposito del direttore di Libertà Giuseppe Bianca , che speriamo quanto prima di incontrare al proposito.
Avv. Giuseppe Moscatt
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