Carissimi soci ed amici nello scorso marzo, abbiamo ripreso con la conversazione di Rafael Zammiti, la pratica dei caffè d’arte. E il tema delle scuole espressioniste tedesche, e del filone parallelo della Nuova oggettività, non poteva essere meno suggestivo. Il relatore si è brevemente intrattenuto sulla situazione di crisi culturale di inizio secolo e poi sulle enormi difficoltà socio economiche nel biennio successivo alla fine della guerra. Con un imponente apparato fotografico quindi ha attraversato le predette correnti pittoriche. Otto Dix, George Grosz, Max Beckmann, Oskar Kokoschka, seguendo la recentissima mostra di Parma, si sono susseguiti sul piccoo schermo del Bar Golden, il 15 marzo scorso. E l’esperienza, assai seguita, proseguirà sicuramente nel prossimo futuro. Nondimeno il 22 marzo, Roberto Fai ha magistralmente offerto un profondo squarcio all’interno della caotica situazione storica e sociale della Repubblica di Weimar attraverso la vita e il pensiero dei due filosofi del diritto dell’epoca, Karl Schmitt e Hans Kelsen. Esponenti di due scuole opposte, ambedue tentarono di imprimere un impulso correttivo alle ambigue espressioni di quella Costituzione, tirando da destra e da sinistra, parteggiando l’uno per lo stato forte e l’altro per lo stato democratico. Vinse purtroppo lo stato totalitario nazista, cadde ogni forma di democrazia e la guerra mondiale fu alle porte. Forse una mediazione che passasse dai partiti politici e dalle istituzioni veramente neutrali, con un bilanciamento di controlli e di poteri, ci avrebbe salvati dal disastro del 1939. Certamente, quest’ultima via fu percorsa in Italia da Costantino Mortati e da non pochi giuristi moderati che ci regalarono nel 1948 la nostra attuale Costituzione che dovremmo sempre ricordare come un limite da non superare. Ed è perciò che la visione del film Amistad di Spielberg a fine mese, sulla vicenda di un gruppo di schiavi liberati sul suolo degli Stati Uniti agli inizi dell’800, ci ha messi in guardia sulle tentazioni di indifferenza o di razzismo in buona fede, che tanti europei sembrano seguire a seguito degli sbarchi di extracomunitari sulle coste italiane dell’ultimo decennio. Se non penseremo rapidamente a soluzioni integrazioniste – ma che non debordino in un superficiale accoglimento senza alcune filtro sociale ed economico – la strada verso una guerra civile europea, come accadde negli anni successivi negli Stati Uniti alle vicende del film, appare purtroppo aperta. Come disse John Adams in un celebre discorso di difensore di quegli ex schiavi di fronte alla Corte Supremo alla fine del film: è passato solo ciò che si è dimenticato… l’unità di misura della giustizia non è il tempo, ma il valore. E ciò che in assoluto vale di più sono i diritti dell’uomo. Il 5 aprile poi un tema italo – tedesco, il viaggio. E stavolta quello di un siracusano, Concetto Baronessa nella città di Würzburg, sorella di Siracusa, non solo per il noto patto di amicizia fra i comuni di un anno fa; ma anche per la grandezza culturale raggiunta nel periodo barocco dall’una e dalle vestigia classiche della nostra città. Due città tranquille, ricche di opere d’arte, sedi di prestigiose istituzioni culturali. Concetto, vissuto colà fra la metà di gennaio e la metà di marzo, nel tradizionale caffè culturale, ci ha mostrato gli affreschi del Tiepolo all’interno della Residenza dei Vescovi – Conti; il museo archeologico con molti reperti della Grecia classica; la Fortezza, il Meno. il grande fiume che la collega a Francoforte, nonché lo splendido ponte che collega le due parti della città circondata da uno stuolo di statue imponenti dei monaci fondatori della città. Una interessantissima esperienza di vita, studio e cultura che ci ha ancora di più avvicinato a quel mondo, non tanto dissimile dal Nostro, soprattutto per il quadro analogo di passaggio dallo splendore alla decadenza architettonica. E il 23 aprile un altro momento di incontro con la comunità politica cattolico – sociale di Würzburg, tenuto a palazzo Vermexio con il sindaco Italia. Erano presenti quasi 50 ospiti di lingua tedesca, guidati dal Presidente della Provincia bavarese, anzi, Franconia! E attraverso un interprete italo/tedesco, Emanuele La Rosa, consigliere comunale, hanno scambiato voti di fratellanza e di operatività comune. Quindi un momento di sincera fraternità in agriturismo fra le due comunità, fra canti siciliani ed inni di quel paese, a suggello di un patto che potrà aprire nuovi orizzonti alle due comunità, a condizione che ora si passi all’azione concreta. Intanto, il 12 aprile abbiamo ricordato Bruno Ganz, un attore italo – tedesco, che ci ha lasciati di recente. Con Pani e tulipani, abbiamo riscoperto un attore d’eccezione, che ha recitato in italiano in una commedia che ha visto per protagonista la passione, morte e resurrezione di una madre di famiglia che dire trascurata è ben poco. Proprio a questo tema di rispetto per la donna, abbiamo infine dedicato il nostro tradizionale concerto di Pasqua il 15 aprile. Nella splendida cornice della Chiesa del S.S. Salvatore in via Necropoli Grotticelle, dove teniamo i nostri appuntamenti mensili grazie alla benevola collaborazione di Padre Luigi Corciulo e di Padre Alphonse Mevoh; il Coro De Cicco, Giovanna Marino, Bibi Brusci e Salvo Bottaro, hanno rappresentato, con parole e canti, molto sentiti dai partecipanti, il dolore della Maddalena, raccontato in modo toccante e sconvolgente da Bibi e Salvo, su un testo significativo di Giovanna. Grazie a tutti ed arrivederci.
Avv. Giuseppe Moscatt.
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