Carissimi soci ed amici, con la cena di accoglienza al maestro Markus Wolf, lo scultore della Stele in memoria della famiglia Hohenstaufen e di Federico II di Svevia, sospendiamo come di consueto le attività fino al prossimo settembre, ance se un evento è previsto per il prossimo 21 luglio, lo svelamento della predetta Stele. Per la relativa programmazione dell’evento e delle attività connesse rinviamo però ad una definitiva comunicazione che comunque interesserà i giorni 20-21 e 22 luglio p.v. E veniamo ora al mese di maggio che abbiamo di dedicato alle tragedie greche del Teatro Greco. E’ tornato a grande richiesta il prof. Gianni Ghiselli, nostra vecchia conoscenza, classicista insigne, sia per l’acutezza delle critiche che per la chiarezza didattica dei temi svolti, peraltro sollecitato dalle numerose domande dei presenti. A conferire novità alla conversazione ha dato più di una mano la magnifica Bibi Bruschi, che ha letto con passione alcuni fra i più significativi brani dell’Edipo a Colono e dell’Eracle. Un applauso costante dei presenti ha suggellato la serata e nondimeno speriamo che la voce critica di Gianni e la voce recitante di Bibi tornino ancora fra noi. Ci pare che però il tema del ritorno del del passato non si sia esaurito: il film di turno in questo mese – Lui è tornato – ha riaperto un argomento tragico che la cultura della nuova Germania del dopoguerra sembrava avere rimosso, vale a dire la figura di Adolf Hitler. Già nel 2014 il bestseller di Timur Vermes aveva riaperto le danze, anche se il senso del libro, al di là del profilo critico che giocava in modo ironico sulla resurrezione del Führer, voleva essere un sarcastico grido di allarme sul come i mass media odierni stano valutando la rinascita dei movimenti filonazisti in Germania e non solo. Il film, nelle due ore di limitata trattazione tradizionale, ha interessato gli spettatori, che hanno posto delle domande sull’abbandono della memoria storica, tradita dalle vicende critiche dell’attuale situazione economica che sta privilegiando purtroppo la situazione attuale, che si pretende di risanare dimenticando che i lutti generati nel passato derivavano da un malsano tentativo di reprimere le incontenibili esigenze sociali generate dal primo conflitto mondiale. Nel libro veniva rilevato il ruolo dei mezzi moderni di comunicazione di massa che se abilmente sfruttati possono riprodurre i mostri della dittatura del primo novecento. Piuttosto la ricomparsa di Hitler è stata un’abile montatura televisiva a favore di occulte manovre di potere che potevano stravolgere la fragile realtà a vantaggio di correnti minoritarie antidemocratiche. Soprattutto, la fake news iniziale lascia sgomenti per la pochezza di analisi storica, a meno che non si tratti di una potente metafora che potrebbe metterci nel sacco. Questo il film non lo dice e perciò tocca al pubblico giudicare la validità di questo film. Ma riprendiamo le nostre attività. Rafael Zammitti nel caffè letterario del 25 maggio, ci ha introdotto sulla commedia di Aristofane I cavalieri, che non mancherà nelle prossime settimane di farci discutere. Se il soggetto non avesse per tema proprio il ruolo della crisi della democrazia di massa e del ruolo dei mestatori politici, in epoche di crisi sociale ed economica, ci stupiremmo della sua riproposizione. In fondo, le predette riflessioni sul ritorno dei sentimenti popolari antidemocratici qui si ripetono, specie se aggiungiamo le considerazioni del grande commediografo giungono al punto di giustificare l’insulto esplicito ai pericolosi nemici della democrazia, non tanto a coloro che ne attaccano politicamente le fondamenta, quanto e piuttosto a coloro che adoperano l’arma della corruzione per scardinarle. Dittatori o corruttori? Anche a voi, l’ardua sentenza… E poi, dulcis in fundo, Federico di Svevia e il castello Maniace nonché la Siracusa della prime metà del tredicesimo secolo. Forse un tuffo nel passato ci può risollevare. Il porto, i commerci, la grandezza di essere l’effettiva capitale del Regno di Sicilia, una ricchezza più capillare forse del presente, quasi un medioevo migliore forse più del presente moderno, ecco ciò che ci pare essere emerso dalla brillante conversazione del dott. Anselmo Madeddu, esperto di storia siracusana. Dopo un esauriente riassunto della gesta di Federico, il relatore si è dedicato al rapporto dell’Imperatore con Siracusa e poi si è soffermato sul Castello Maniace, meglio definibile come castello di Federico Il succulento pranzo all’agriturismo di Nora Chimirri ha chiuso piacevolmente la giornata E l’autunno ci pare nondimeno impegnato. La mostra del maestro Guglielmo Manenti su Kafka, il graditissimo ritorno della dott.ssa Gullo su Karl Barth, l’intervento del prof. Galletta sul giovane Max; il ricordo tradizionale su von Platen: la festa di Natale con gli amici protestanti, costituiranno i temi del prossimo ciclo di incontri, che speriamo di non minor valore di quelli or ora trattati. Spicca però, nella prima settimana di ottobre una rilevante novità esterna dell’Associazione, la gestione di uno stand comunale a Würzburg, nel quadro del nostro patto di amicizia con quella città stipulato il 29 marzo u. s. Si parlerà di Siracusa, sia sotto il il profilo storico e culturale, che sotto il profilo commerciale ed enogastronomico, con l’intento di avviare quegli scambi multiformi auspicati proprio in quell’occasione. Intanto, un cordiale augurio di buone vacanze non dimenticando di venire numerosi all’inaugurazione citata della Stele. Auguri di una serena estate.
Avv. Giuseppe Moscatt.
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