Giorno 30 settembre ritornerà das literarische Kultur-Caffè: alle ore 18,00 presso il Fly cafè di Viale S. Panagia n. 7, presenterò alcune pagine rievocative del filosofo e poeta Gotthold Efraim Lessing.
In particolare la Germania ed il Goethe Institute di Roma hanno ricordato il 2300 anniversario della morte di Gotthold Efraim Lessing, gigante della filosofia illuminista e del teatro moderno (1729-1781).
Fu uno dei maggiori filosofi/artisti della storia: soltanto il dramma Nathan il saggio, la raccolta di favole moderne e il trattato di storia delle religioni l’educazione del genere umano, basterebbero a delinearne la sua grandezza fino ai nostri giorni.
Nella sua breve vita non gli mancò la polemica (fu un giornalista free lance ante litteram); la ricerca storica (scrisse di Plauto, di Shakespeare, di Aristotele gettando ponti ideali fra loro e il suo tempo) e il viaggiare da una capo all’altro della Germania e dell’Europa, sia durante la Guerra dei 7 anni, sia in tempo di pace, venendo prima di Goethe nell’Italia centro/settentrionale.
La sua vita fu una leggenda: sebbene gli epigoni dello Stato prussiano abbiano interpretato il suo pensiero e le sue opere come elogiative del Regno di Federico Guglielmo, il Grande Re di Prussia, Lessing fu ben altro. Fu il profeta della nascente borghesia tedesca, spesso maltratto dai cortigiani di Federico, non compreso nella sua polemica contro l’ortodossia protestante e anche conto il razionalismo religioso.
Predilesse il rifugiato, l’oppresso, colui che non aveva voce per farsi sentire. Difese il dissenso. Fu un libero pensatore, senza però indulgere nella critica superficiale. Lo studio della storia e dei costumi nelle mutevoli vicende lo assimila a Hegel e al nostro Gianbattista Vico.
Non è un caso che Hanna Arendt lo abbia ripreso negli anni ‘60 attraverso il suo ideale di amicizia per consentire la rinascita dell’Umanesimo nei tempi bui della Germania nazista.
Parleremo di questo e del suo maestro Spinoza, proprio per rilanciarne lo spirito di ricerca che Lo distinse nella seconda metà del ‘700 europeo.
IL PRESIDENTE
Avv. Giuseppe Moscatt