Carissimi soci ed amici, continua a marzo e in aprile il viaggio nel mondo protestante, anzi la storia delle origini del protestantesimo o meglio della Riforma, nel 500° anniversario del leggendario exploit di Martin Lutero a Wittemberg, quando si narra che in modo ostentato piantò a colpi di martello le sue 95 tesi sul pontone della chiesa del Castello. Sebbene la critica storica abbia smontato il particolare evento, enfatizzato e disprezzato come dir si voglia; questa resta una tappa miliare della storia e dunque a Wittemberg saremo il 18 agosto come prima tappa del nostro viaggio in Germania (v. i dettagli sul portale). Di quel clima storico culturale Lidia Pizzo e Rafael Zammitti ci hanno dato un quadro artistico-storico eccellente nella prima lezione sulla riforma e le arti del künstlerische Kultur-Cafè del 1 marzo: Lucas Cranach il vecchio e Martin Lutero, la coppia della Riforma Protestante, hanno rinverdito i nostri ricordi liceali e universitari, quando ancora negli anni ’70 l’ecumenismo conciliare era un miraggio e le vecchie ruggini sembravano dure a morire. Nell’ultimo trentennio, però, le 95 tesi hanno avuto in Italia e in Europa uno sviluppo impensato: la storiografia italo-tedesca ha meritatamente preso atto non solo del Concilio Vaticano II, ma anche del ruolo che la Riforma Protestante ha avuto nella storia moderna, tanto che i nostri relatori, pur partendo da angolature diverse, hanno rilevato come oggi si parla in termini di un confronto storico, intercalato da una periodo che va dal 1517 al 1543, che Delio Cantìmori e Massimo Firpo, hanno voluto chiamare Riforma Cattolica, sintesi verbale rivolta a racchiudere il fermento culturale religioso eterodosso che si ebbe in Italia in opposizione alla lussuosa deriva dalla Chiesa Romana di Papa Alessandro Borgia e poi di Leone X, figlio di Lorenzo il Magnifico. Fermenti culturali e inquisizione romana e spagnola, però, che nacquero con il Savonarola e finirono con Galileo e passarono con l‘auto da fè di Giordano Bruno, storia che Rafael Zammitti sul terribile frate fiorentino ha ben illustrato il 6 aprile e che poi riprenderemo in autunno. Nondimeno, al secondo caffè artistico, lo scrivente si è cimentato in un ampio excursus di foto di opere di pittori italiani e tedeschi con l’idea di comparare la limitata produzione artistica di quel periodo e la parallela ma immensa massa di opere italiane, da Lorenzo Lotto ad Andrea Pontormo, fino a Raffaello e Michelangelo, con l’intento suggestivo, ma non definitivamente provato, di una presenza eterodossa nell’arte italiana e dell’influenza protestante nicodemicamente presente nelle loro opere. Il tema è complesso e le future conversazioni di un esperto della materia, Adriano Prosperi, nonché del Pastore Andrea Latz, saranno estremamente utili per chiarire la questione. Il bimestre in esame, però non è stato solo dedicato alla nascita del Luteranesimo: il 17 marzo, Giovanna Marino ci ha mirabilmente intrattenuto sul Tesoro della zecca di Siracusa, e sul ruolo di due studiosi che ci hanno offerto la meravigliosa stanza delle monete del nostro museo, e cioè Adolf Holm e Francesco Saverio Cavallari, coppia di studiosi del mondo greco che varrà la pena un giorno di riprendere (la relazione della prof. Marino è sul portale). Ancora: il gradito ritorno di Stefano Ferrari, che il 31 marzo ha relazionato sul breve scritto di Freud Bellezza e caducità (1915), che potete leggere sempre sul nostro portale, dove ha offerto una occasione irripetibile per sfatare la caducità del pensiero freudiano, dimostrando l’illustre autore come l’estetica contemporanea e l’arte attuale trovi in questo saggio una chiave di lettura unica e che non sia affatto datata, soprattutto per il senso di finitezza e di pari tristezza in tempi non molto lontani dall’inverno di guerra vissuto proprio da Freud. Infine, l’esecuzione di un concerto polifonico del coro Giuseppe De Cecco nella Chiesa del SS. l’11 aprile, ha lasciato un segno nella nostra Associazione. Le musiche pasquali laiche e cristiane eseguite magistralmente ci hanno introdotto alla Pasqua imminente e ci hanno lasciato un senso di speranza ora tanto desiderata. Maggio ora incalza e Siracusa con le sue tradizionali rappresentazioni classiche sarà anche una tema da trattare. Arrivederci.
Avv. Giuseppe Moscatt
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