Carissimi soci e amici, come ogni anno il mese di ottobre è stato dedicato alla figura del grande poeta tedesco August von Platen Hallermünde, nato ad Ansbach nel 1796 e morto proprio a Siracusa il 5.12.1835. I festeggiamenti in Sua memoria sono iniziati in armonia al nostro triplice sentiero di attività, con la proiezione del del film Wilde, un’ottima biografia del poeta inglese, simile al Nostro non solo per la diversità sessuale, ma anche per l’isolamento che la società vittoriana gli fece attorno, costringendolo a vivere in carcere e poi per decenni di povertà all’estero, esperienza che lo porterà abbastanza giovane alla morte. Diversità che attanagliò pure Platen. respinto dalla rigida morale convenzionale bavarese, che lo voleva spingere alle carriere militari e diplomatiche, ambienti che da ragazzo cominciarono ad opprimerlo e che lo indirizzarono ad un splendido isolamento. Quale migliore terreno fu allora la poesia intimista, specialmente se corroborata da una solida cultura classica latina e greca? Poi vennero i primi viaggi in Italia – soprattutto a Venezia – i primi amori naturali – il diario ci parla di una marchesina che lo respinse appena diciottenne, fatto da non trascurare per le sue future tendenze – i contrasti con la famiglia, l’abbandono delle carriere, la nascita del suo poetare con il quale si ripropose di rivestire nobili pensieri di bella forma, come con favore il Goethe accolse i suoi primi componimenti. Nel 1820, con la pubblicazione della ballata La tomba sul Busento (che il Carducci tradusse in italiano immettendovi uno spirito epico forse non proprio del Platen), l’adesione al romanticismo fu palese, accompagnata da un verseggiare classico che però continuava a differenziarlo e a renderlo atipico nel panorama del tempo. Negli anni ’20 dell’800 frequentòWrzburg e Erlangen, dove fu discepolo di Schelling, di cui apprese la logica del confronto fra io e mondo, la realtà della separatezza, ma anche lo spirito di libertà individuale dove la bellezza delle forme costituisce la sua morale per resistere e rompere gli schemi della triste realtà. In questo turbinio di tensioni, ormai sempre più omoerotiche, scoppiò la polemica con il romanticismo imperante, con lo Heine stereotipato, ormai caduto in pose romantiche divenute convenzionali, senza contare i nuovi cantori che come Immermann erano dei meri epigoni del vecchio Goethe. Lo spirito libero di Platen esplose, tanto da fuggire in Italia, non solo terra di conquista di nuovi amori particolari – come aveva fatto Winkelmann – ma anche un ritorno al classico e ai valori dell’uomo rinascimentale: Venezia, Firenze, Roma e infine Napoli, Qui non poteva che incontrare un altro esule dello spirito, un altro uomo solo, un notturno cantore errante nelle steppe del mondo, un altro diverso per il fisico e per l’animo, Giacomo Leopardi. Fra il 1830 e il 1832, Platen matura il successivo stadio della sua complessa filosofia di vita: mentre gli echi della Francia descritta da Hugo gli venivano trasmessi dai liberali del gabinetto di Viesseux.; mentre alla corte dei principi Ranieri sentiva della Grecia, del Belgio e dell’Irlanda in rivolta; mostrò un tremendo ribrezzo per le carneficine di polacchi morti sulla Vistola per la loro libertà. Non poteva più tacere per le libertà dei popoli: I Polenlieder, canti per la Polonia libera e oppressa dallo zar, dal Kaiser di Berlino dall’Imperatore di Vienna, rappresentarono la svolta sociale di Platen. Di questa rivolta della sua poetica, prima Sibylle Kreisel, poi Gunnar Och e Mario Rubino ci hanno mirabilmente parlato al literarische Kultur – Cafè e nella tavola rotonda al Museo Corrado Basile del Papiro. Relazioni puntuali e precise che sono presenti sul nostro sito, tutte tese a riaprire il discorso su Platen, che Thomas Mann aveva superficialmente chiuso negli anni ’40, restringendo la figura del Platen a un mero Don Chisciotte fuori della realtà trasfigurato nelll’immortale figura di Tristano, forse la più famosa poesia del Platen intimista che influenzò perfino Wagner. Ha chiuso il ricordo di von Platen la duplice esecuzione di musiche del suo tempo, affidate al bravissimo pianista Paul Sturm di Ansbach, tenute all’Agimus di Siracusa e al Centro Ierna di Floridia, che ringraziamo per la fattiva collaborazione. Come del pari vanno menzionati gli amici di Platen di Ansbach che hanno partecipato con attenzione ai nostri eventi, ivi compresa la visita di rito alla tomba del poeta nei giardini del museo Paolo Orsi. Arrivederci al 23.10.2015, dove vedremo il confronto proprio fra von Platen e Leopardi.
Avv. Giuseppe Moscatt
CAFFE LETTERARIO DEL 21-10-2014 |
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CONFERENZA PROF. OCH E PROF. RUBINO DEL 24-10-2014 |
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