Relazione di settembre

Carissimi soci e amici, riprendiamo le attività dopo lunga pausa estiva, conclusa, lo ricordiamo, con la splendida conversazione su Chamisso, l’uomo che vendette la sua ombra, emblematica definizione che il nostro corregionale, Gian Antonio Borgese gli volle attribuire all’inizio del secolo, quasi allo scoccare dell’entrata in guerra dell’Italia. E Volker Hoffmann, magnifico relatore sicuramente ritornerà a riprendere le fila del dialogo perenne fra Italia e Germania. E proprio mentre stavamo preparando il programma delle iniziative del 2015, la tristissima notizia della morte di Domenico Ligresti irruppe nella quieta e calda serata del 2 agosto. La perdita di Domenico – Mimmo per gli amici – non è solo un profondo colpo inferto alla cultura siciliana e alla storia dell’isola, ma anche una ferita difficilmente rimarginabile per la nostra Associazione. Mimmo infatti rappresentava una colonna portante del nostro edificio, poiché deteneva il record di presenze dal 2010: in quell’anno, all’inizio della nostra Presidenza, trattò con dovizia la particolare condizione della Sicilia durante la dominazione austriaca a metà ‘700, rivelandone gli aspetti più nascosti di un’epoca troppo breve rivolta al rimodermamento del Regno. Poi, nel 2011 intervenne alla conferenza sulla cucina al tempo di Federico II, tenuto dalla gentile consorte Prof.ssa Annamaria Grasso, dove anticipò una Sua prima ricerca – insieme all’amico Luigi Sanfilippo – sulla cultura scientifica in Sicilia in età borbonica, riaprendo il discorso su una presunta ed erronea interpretazione, che riduceva superficialmente l’ambito della ricerca scientifica nel meridione. Tema che riprenderà nel 2012 e nel 2013 in modo più completo, nelle splendide ricerche, presentate in tavola rotonda nella sede estiva dell’Associazione, l’agriturismo “Casedamma”, con il puntuale intervento di Paolo Giansiracusa, che confermerà lo spirito critico del nostro Mimmo. E poi, l’11 gennaio del 2013, la presentazione accurata e problematica della rivista etnea Incontri, dove Mimmo e Gino Sanfilippo sottolinearono il ruolo dei Viaggiatori stranieri in Sicilia e dei loro incontri con le testimonianze lasciate dalle dominazioni che si erano succedute in tanti secoli. Studi sull’età moderna che Mimmo riunì in un unico volume, presentato da noi il 18-3-2014. Il suo spirito critico sulla storiografia dell’età moderna, specialmente in Sicilia, non tramonterà mai. E veniamo, ora, al tema del viaggio, e del viaggio in Sicilia, che praticamente ci indicava ogni volta che veniva a trovarci. Lidia Pizzo, nuova e attivissima amica di quest’anno, al caffè letterario ci ha intrattenuti su un vedutista, amico di Goethe, altro grande viaggiatore, il pittore tedesco Jacob Heckert, la cui giovanile inquietezza si espresse in vedute della Sicilia ed i suoi monumenti, attraversate da fiumi e piene di alberi sapientemente introdotte, ma lontano dalla realtà dei luoghi. Una testimonianza di quel viaggio dell’anima e nell’anima, che Goethe consacrò e che Platen poi riprenderà fino a morire a Siracusa, al termine di un itinerario doloroso ormai segnato nel profondo del cuore. Torneremo sul Platen nel prossimo mese, non dimenticando però che la morte a Siracusa, forse non fu soltanto un evento eccezionale, ma un fatto quasi atteso, se non voluto dallo scrittore di Ansbach. Successivamente abbiamo visto al cinema Treno di notte per Lisbona, capolavoro del 2013, difficile non per il tema e per lo svolgersi della fiction, quanto per la scelta finale del protagonista. Chi tra noi in età matura, si metterebbe a viaggiare per un paese lontano, alla ricerca di una persona sconosciuta, che ha fatto scelte di vita nostagicalmente dai già noi vissute, ma poi non più intraprese? E’ la stessa domanda di Joyce, che fugge da Dublino per cercare l’isola che non c’é….E poi, ritrovato quell’autobus che si è perso, quando se ne riprende un altro per ritornare alla vita quotidiana, che fare? Non sarebbe meglio restare su quello ormai ritrovato? Con questa domanda, il Nostro viaggio è ripreso il 26 u. s., con una guida di eccezione, Francesca Gringeri Pantano, storica dell’arte e direttrice, o meglio fondatrice, del Museo dei viaggiatori di Palazzolo Acreide. Commentando un’ottima galleria fotografica, a partire da immagine e dipinti, carte e litografie del ‘500, fino alla veduta del ‘700/’800, la Gringeri Pantano ha mirabilmente ripercorso i tours di italiani e stranieri per la Sicilia, sottolineando come le vicissitudini personali, le circostanze storiche e lo sviluppo delle arti e delle scienze, avessero motivato e realizzato una cultura del viaggio irripetibile, specialmente nel momento attuale dove il viaggio individuale è divenuto viaggio di massa. Ci sovviene allora la polemica fra Adorno e Benjamin sull’ascolto della musica nell’epoca della ripetibilità di massa. Per ora, qui ci fermiamo non senza però ringraziare il prof. Basile e la Direttrice dott.ssa Di Natale, per la preziosa collaborazione all’esito della conversazione al Museo del Papiro, location nuova per l’ACIT, la cui storia prestigiosa ci accompagnerà nei prossimi mesi.

CAFFE LETTERARIO DEL 16-09-2014
Audio conferenza
Galleria fotografica
Requested gallery doesn't exist.
************************************************************************************
CONFERENZA PROF.SSA GRINGERI 26-09-2014
Audio conferenza
Galleria fotografica
Requested gallery doesn't exist.
   Invia l'articolo in formato PDF