Conferenza Prof.Ferrari

Carissimi soci e amici, Stefano Ferrari, parmense, è professore di psicologia dell'arte al Dipartimento di Arti e Spettacolo dell'Università di Bologna (il famoso DAMS!). Direttore responsabile scientifico di Psicoart on line, rivista interdisciplinare fra arte e psicologia; nonché direttore dalla scuola di specializzazione in Beni Storici e Artistici sempre a Bologna. Ha pubblicato varie opere sulle relazioni fra Arte, Letteratura, psicologia e psicanalisi: da ultimo i Nuovi fondamenti di una psicologia dell'arte. A partire da Freud. (Clueb, Bologna, 2012). Il 10 maggio u.s. si è dedicato presso di Noi alla Psicologia del ritratto, tema che aveva trattato nel 2002 nello Specchio dell'Io. Autoritratto e psicologia (Bari-Roma, Laterza). Partendo proprio da Freud,
Stefano Ferrari ci ha mostrato una galleria di quadri dove ognuno è specchio del nodo profondo dell'Io, dalla nascita fino alla formazione della propria personalità. Non sono mancati, oltre ai pittori (Gaugain, Van Gogh, Ligabue) e al genere più controverso del '900 – l'espressionismo – anche notevoli riferimenti alla letteratura (Pirandello e Kafka), fino alla musica (Wagner e Puccini). Ilconcetto base è stato quello che ogni artista, e gli scrittori soprattutto, fin dal '700 – si pensi a Rousseau, per non pensare a Agostino – era il più sincero scopritore dell'inconscio, tanto che i ritratti – e le relative autobiografie – hanno sempre rilevato una speciale attenzione alla psicologia del profondo. Anzi, quando l'artista si pone a fissare la propria immagine sulla tela – o sulla carta se scrittore o poeta – consente a se stesso di fare l'esperienza del sé attraverso l'altro, appropriandosi del loro sguardo e fornendo un volto affinché sia visto da tutti gli altri. Come nel cinema di Bergman, per esempio, dove lo sguardo allo specchio del protagonista ci consente di vedere noi stessi. E così noi possiamo decostruire il nostro Super – Io e arrivare all'identità reale, il nostro vero Io. Assistiamo, allora , allo scontro far autore, modello e pubblico: chi vincerà? Forse ognuno a livello conscio pensa di vedere oggettivata una realtà un messaggio e crede di comunicare … Ma forse vogliamo vedere o dire ciò che vogliamo vedere veramente? Se è vero che scattare centinai di fotografie rivela una tremenda paura della morte che detta prassi serve a rinnovare; se l'ascolto della musica ci coinvolge emotivamente senza spiegarci criticamente la genesi di quelle note e il loro contesto, chè altrimenti inorridiamo violentemente forse per coprire qualche turba infantile; allora l'analisi introiettiva di Ferrari ci può essere d'aiuto per capire ciò che ci perturba quotidianamente e ci offre un concreto metro interpretativo delle Arti nel momento attuale e negli appuntamenti della nostra esistenza.

AUDIOCONFERENZA
GALLERIA FOTOGRAFICA
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