Carissimi soci e amici, venerdì 15 marzo, nella nuova cornice del bar Mivida (ex Delfino) abbiamo tenuto il consueto “caffè” stavolta di natura filosofica, proprio perché alcuni soci ne avevano fatto richiesta. Aderito a questa interessante proposta, abbiamo invitato il prof. Roberto Fai, che purtroppo ha dovuto declinare l'invito per improrogabili impegni romani, ma che ci ha promesso un prossimo ritorno, magari per presentare una sua recentissima pubblicazione. Intanto, abbiamo, con l'aiuto pregevole del prof. Mario Valastro, aperto le celebrazioni del bicentenario della nascita di Wagner e Verdi, ripercorrendo un'altra celebre disputa non solo filosofica, quella fra il Sommo Musicista e il suo più valente discepolo, Friederich Nietzsche. Nei suoi tre notissimi scritti su Wagner – Wagner a Bayreuth, Il caso Wagner e Nietzsche contro Wagner – il filosofo dell'eterno ritorno aveva venerato, criticato, e poi distrutto il proprio padre spirituale, anticipando la lettura freudiana del loro controverso rapporto, venuto allo scoperto quando Thomas Mann nel 1933 aveva dimostrato in una superba lezione accademica il dolore e la grandezza di Wagner. Un percorso obbligato per onorare questi giganti della cultura europea. Come non è possibile spiegare la musica di Wagner senza averla udita e meditata, senza aver letto e visto le sue opere; rinviamo alle discussioni qui direttamente raccolte per capire i limiti delle critiche e le ragioni che spinsero Wagner a ritrovare nel mito la radice delle sue opere. Anzi, ci pare pare opportuno avvertirVi che prossimamente parleremo di mito nel pensiero di Freud col dott. Testa (22 marzo) e di Wagner in confronto a Verdi con richiamo video (5 aprile). Buon ascolto e partecipate ai prossimi incontri, perché ritorneremo più ampiamente sui mitici destini della Germania e dell'Italia……..
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