Carissimi amici, a cinquanta anni dal concilio Vaticano 2° e dopo 7 anni di Pontificato, Joseph Ratzinger ha inaugurato l’anno della Fede, nelle vesti di Papa Benedetto XVI°. Padre Camillo Messina, viceparroco della chiesa del SS. Salvatore a Siracusa, ne ha delineato la figura, intitolando significativamente la Sua conversazione “Un teologo sulla cattedra di Pietro”. Se Giovanni Paolo II fu un mistico votato alla Pastorale, Benedetto è un ragionatore, anzi un intellettuale, che però non trascura l’elemento pastorale ed ecumenico, le due ali del volo verso Dio. Subito Joseph Ratzinger si pose contro il relativismo contemporaneo; per far maturare una fede adulta: per Cristo, con Cristo e in Cristo. Molti gli opposero un presunto intellettualismo. Ma fu dalla messa del 18-4-2005, celebrata proprio per la elezione del nuovo Pontefice, che Joseph Ratzinger rimarcò l’essere un Papa intellettuale, salito alla cattedra di Pietro proprio per approfondire le radici della Fede e per spiegarne la natura in modo semplice. Dunque, teologia e pastorale, Fede e Ragione, per la modernità senza inquinare il Credo. Non un mero appiattimento, ma un serio ritorno alle radici di Cristo, vivendo nel mondo e non appartenendo al mondo. Di qui, la rilettura dei documenti del vaticano II, che Benedetto XVI° non trascura, ma interpreta alla luce della odierna realtà, dove la fede appare ai margini del mondo. Solo che Ratzinger intende dimostrare che la ragione regola le realtà create da Dio. Come disse Galileo, "lo scienziato guarda e studia il moto degli astri nel cielo, non il cammino verso il cielo”. Il cammino della Fede e della Ragione è parallelo: "non agire secondo ragione è contrario alla natura di Dio” disse Benedetto a Regensburg nel 2008. Ma il soggettivismo illuminista ha trasformato la nostra vita in calcolo; il lecito è divenuto morale collettiva nel campo del tecnicamente possibile; l’etica si è ritirata in buon ordine. Se non ci fosse una coscienza individuale formata in Cristo a far da guida contro il costume odierno; come potremmo vivere? E la ragione oggi è veramente sorda rispetto al divino? Ascoltiamo Padre Camillo e le ricette di Benedetto XVI°.
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